Azienda agricola e zootecnica Farina

by admin on 20/09/2018

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Questa azienda si trova qualche chilometro a nord della Selva da quale è una parte ed è certificata biologica.

La famiglia Farina è della Sardegna e sono di tre generazioni qua. Ha cominciato la sua azienda vicino a Talamone nel 1992, poi si sono spostati qua.

L’azienda è a conduzione familiare e Luigi Farina la gestisce e si definisce pastore per passione e per vocazione e combina la tradizione con l’innovazione.

È il primo pastore in Italia che ha adottato un sistema completamente informatizzato per monitorare il gregge e la qualità del latte. Ogni pecora ha un microchip dentro di loro che la identifica e che consente al pastore attraverso un palmare sapere la salute e la produzione di latte di tutti gli animali. Si monitora anche la presenza di cellule incresciate e alterate nel latte della pecora e se succede, dà un allarme. Il pastore può subito isolare questa animale cosi che non inquina il latte buono. Invece, ci vuole almeno 3 giorni per il pastore scoprire che una pecora ha cellule malate quando il latte e già stato contaminato. Anche se Farina considerava questo monitoraggio un azzardo all’inizio, ha ampiamente pagato.

Un’altra innovazione include assumere maestri dalla Nuova Zelanda per tosare ogni pecora in solo 40 secondi senza doverla legare, risparmiandole un grande stress.

Come dalla Selva, il benessere degli animali è la cosa più importante per questa azienda e secondo il fratello di Luigi Farina, che è un dipendente alla stessa azienda, le pecore hanno una vita migliore di noi.

Secondo Farina, lo scopo è rimanere sul mercato molto tempo, non fare molti soldi, avere l’autosufficienza e rimanere autonomo. Il problema che si deve sempre evitare è non avere i materiali primi e si deve fare i mangimi per gli animali continuamente.

Il terreno dell’azienda consiste nel 400 ettari e 60 ettari sono per il pascolo. Ha circa 1300 pecore consistente di 3 razze da latte:

  • lacaune dalla Francia: alta produzione, il latte rende più alla produzione.

  • assaf dal Israele: molta produzione, poco caseina.

  • razza sarda: buona produzione.

Il latte di pecora contiene 7% di grasso, mentre quello di mucca contiene 3%.

Le pecore mangiano l’erba medica e il trifoglio a stato brado quando è possibile. Invece, sono dentro recinti dove ci sono i foraggi, l’erba fresca e una miscela di grani quando i campi sono secchi. Naturalmente, il gusto dei loro formaggi cambia con quello che le pecore mangiano.

Non si può mungere le pecore tutto l’anno perché non fanno il latte sempre, ma è possibile estendere la duranza della produzione siccome ha tre razze di pecora.

Le pecore vengono munte con attrezzi apposite e due dipendenti fanno la mungitura allo stesso tempo. Le pecore entrano la stanza dove si fa la mungitura due volte al giorno e entrano un recinto quando l’hanno finita. Ci sono i computer che registra ogni pecora e la quantità di latte che viene munto.

Fortunatamente, ci sono le sorgenti con l’acqua naturale in questa area.

Il latte biologico viene portato a un caseificio che si chiama Frisi di Castel del Piano che Farina ha scelto “per il particolare microclima della montagna amiatina” dove il latte delle pecore viene trasformato nel pecorino fresco, semi-stagionato e stagionato. Questa azienda può garantire la qualità dei suoi prodotti che sono certificati dall’Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale).

La certificazione biologica controlla:

  • degli operai

  • degli animali

  • l’aspetto sociale

  • la filiera

Questa azienda si fa la commercializzazione del formaggio e si lo consegna ai clienti locali. Comunque, una grande parte della produzione viene esportata in Germania, ma anche in Austria, Giappone e Islanda.

Farina ha installato moduli fotovoltaici vicino a casa della sua famiglia e loro producono 12 kW d’energia solare che dà l’energia elettrica a 30 famiglie.

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