Siamo arrivati a Massama e dopo aver superato un’antica chiesa seicentesca, proseguendo per circa 1 km in direzione di Siamaggiore, abbiamo raggiunto l’agriturismo il Giglio.
Al nostro arrivo ci ha accolto la signora Antonella Anna Maria Orrù e ci ha condotto nel bellissimo salone rustico , di un’antica casa padronale di fine ‘800, interamente ristrutturata e restaurata secondo le regole del buon gusto. La sala si presentava con un soffitto molto alto in legno, mentre i muri erano stati costruiti utilizzando la pietra e la malta. All’ingresso, ampie finestre permettevano alla luce di entrare nella sala e sui tavoli si potevano ammirare cesti decorativi di zucche ornamentali.
Dopo il delizioso pranzo della casa, rigorosamente legato alla tradizionale cucina casalinga, la signora Orrù ci ha accompagnati all’agrumeto interamente biologico di mandarini e arance Washington e Navel che a causa dei parassiti erano stati potati poco tempo prima della nostra visita. La signora Orrù, ha cominciato la coltivazione biologica per i frutteti, gli oliveti e gli agrumeti nel 2010, ma non ci ha nascosto le difficoltà che trova nell’applicazione coerente di questa scelta, soprattutto per far fronte alle malattie parassitarie delle piante secondo rimedi naturali quindi senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi ne per i trattamenti antiparassitari, ne per le concimazioni. Ovviamente c’è una riduzione della produttività ma la qualità e l’intensità dei sapori, dei prodotti coltivati in biologico è senza dubbio superiore. La coltivazione biologica dell’azienda è certificata; viene controllata la coltivazione, vengono fatti prelievi del terreno, campioni di frutta per essere sottoposti ad analisi.
Dopo aver visitato l’agrumeto, la signora Antonella ci ha accompagnato all’allevamento ma prima, lungo la strada, abbiamo fatto una sosta al frutteto di melagrane, mele, pere, pesche, ecc. Una parte della frutta coltivata e degli agrumi, viene utilizzata per fare le marmellate che vengono servite nell’agriturismo, mentre la maggioranza viene venduta in negozi biologici.
Oltre alle marmellate, l’azienda produce salumi, sott’olii, sottaceti, che usa nella cucina dell’agriturismo insieme ad altri prodotti tipici come l’olio d’oliva, gli ortaggi, e le carni serviti secondo la cucina tradizionale.
Arrivati all’allevamento, abbiamo visto i cavalli, gli asini, le mucche e, sorprendentemente, un asino albino. La signora Antonella ci ha spiegato che l’attività dell’allevamento è iniziata con suo padre Giglio,(da cui deriva prende il nome l’azienda), con l’acquisto di alcuni capi da latte e che solo successivamente si è trasformato in un allevamento di mucche da carne.
Dopo aver visto le stalle, abbiamo ringraziato la gentile signora Antonella con la quale abbiamo passato un piacevole pomeriggio.
Come si può vedere visitando la loro pagina facebook, quest’azienda promuove tante attività, inclusa una fattoria didattica per i bambini, la preparazione di tanti tipici prodotti sardi, Workshop Mare Ruralità e Terra ed ultimo, ma non meno importante: un incontro tra l’uomo e il basset hound!
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