Agriturismo «Su Massaiu» di Fernando Atzeni

by admin on 10/10/2013

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Quando siamo arrivati all’azienda «Su Massaiu» di Fernando Atzeni, l‘area di parcheggio era piena. Dopo aver attraversato l’ampio cortile con piscina, siamo entrati in una sala dove tante persone stavano pranzando.  Pian piano la sala ha cominciato a svuotarsi  e mentre gli ospiti andavano via io intanto mi godevo un gustoso pranzo realizzato con piatti tipici sardi, preparati  con tanta cura dalla moglie del signor Fernando. Dopo il pranzo,  Fernando Atzeni  si è mostrato subito disponibile a farmi visitare la sua azienda e rispondere alle mie domande.

Fernando Atzeni ha cominciato a coltivare la terra nel 1981 e ha scelto di passare all’agricoltura biologica nel 1995. Da allora, non ha mai pensato di tornare all’agricoltura convenzionale perché il biologico pur avendo una resa quantitativamente minore e necessiti di un impegno maggiore, mantiene delle caratteristiche qualitative indiscutibili e dal punto di vista economico, rimane una metodologia agricola preferibile rispetto a quella tradizionale che abbisogna di una spesa economica maggiore, dovuta all’utilizzo di più trattamenti chimici di concimi e medicinali.

L’azienda coltiva il grano Cappelli, un grano ottenuto da un genetista italiano mediante selezione genealogica, il quale volle dargli questo nome  in onore al senatore Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria nei primi decenni del novecento. Il frumento duro Senatore Cappelli è un antenato del grano duro moderno e, in generale, viene coltivato per produrre pasta di qualità superiore e pane biologico.

Fernando, produce per lo più grano da seme e vende una parte del suo grano ad una ditta sementiera , la “Selet”,  che lo seleziona, etichetta, certifica e poi rivende. La restante parte, viene consegnata ad un mulino a pietra che si trova a Nurri, in provincia di Cagliari, che si chiama per l’appunto -“La pietra e il grano”, dove il grano viene trasformato in semola con un processo che, rispetto a quello industriale è molto più lento così che mantenga intatte tutte le proprietà nutritive dei suoi derivati: semola, fiore e semolato. Tali derivati così trasformati, vengono poi utilizzati dall’azienda agrituristica «Su Massaiu», per fare la pasta, il pane e i dolci. Nell’azienda si coltivano anche i legumi, soprattutto ceci, lenticchie e fave; ortaggi, tra cui: zucchine, melanzane, peperoni e pomodori; diversi alberi da frutta per la produzione di marmellate ma soprattutto le mandorle molto usate nella preparazione dei dolci; naturalmente l’azienda produce anche olio d’oliva che viene impiegato nella cucina dell’agriturismo ed inoltre olive in salamoia.

Una particolare produzione tipica di questo territorio è il melone coltivato in asciutto ossia in assenza di irrigazione; quindi, i semini vengono piantati nel mese di maggio e poi crescono adattandosi a quelle che sono le condizioni ambientali del territorio.

Siccome nell’azienda non vengono allevati animali, i salumi e la carne vengono acquistati dalla cooperativa “27 febbraio” situata a Samassi, che trasforma salumi da animali allevati solo in Sardegna ed è certificata come fornitrice per agriturismi, di prodotti sardi di qualità.

Un aspetto molto interessante dell’agriturismo “Su Massaiu è quello proposto attraverso i percorsi di fattoria didattica in cui si offre ai visitatori, la possibilità di conoscere l’attività agricola e il ciclo degli alimenti, riscoprendo così le tecniche di lavorazione che anticamente venivano utilizzate per la trasformazione e la produzione di prodotti come il pane, la pasta e i dolci. Fernando, a tal proposito, organizza un’attività chiamata il “Percorso del grano”, in cui vengono descritte le varie fasi di lavorazione in un processo che comincia con la descrizione delle fasi di trebbiatura e mietitura, continua con la presentazione dei derivati dalla macinazione e si conclude con la panificazione.

Inoltre, durante l’estate, a Turri, si svolge la caratteristica “Festa della Mietitura e della Trebbiatura”. Si tratta di una manifestazione folcloristica in cui si miete a mano con la falce e dove il grano viene trebbiato con i buoi e con un trattore meccanico d’epoca; il tutto accompagnato da eventi culturali, mostre e degustazioni di prodotti tipici locali.

Concludo con una citazione di Fernando che mi ha molto colpito: “Il mondo rurale appare oggi ormai lontano, eppure è lì, a due passi da tutti noi, ma, allo stesso tempo così distante, forse perché nessuno ci ha mai guidato alla sua scoperta. La campagna è un vero mondo culturale: in essa si è custodita e conservata la cultura dei nostri nonni”.

Visite alle aziende e redazione degli articoli realizzati in collaborazione con la scuola Terramare.

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