Azienda Agricola Antonella Leda’ d’Ittiri

by admin on 29/09/2012

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Lasciata la città di Alghero, a circa metà strada tra Fertilia e Santa Maria La Palma, giriamo in direzione nord, e dopo circa 500 metri, in località Arenosu, troviamo il grande cancello d’entrata agli spazi esterni antistanti la struttura agrituristica di Annamaria Delitala e Antonella Ledà d’Ittiri.

L’arredo degli spazi esterni è lineare, essenziale ed in assoluta sintonia con la struttura architettonica perfettamente restaurata e rispettosa della natura dei luoghi.

Fertilia è la zona delle antiche paludi costiere, retrostanti la città di Alghero, che rientra tra le aree in cui, durante il ventennio fascista si intraprese l’opera di bonifica  conclusasi poi nel periodo postbellico e negli anni ’50, con la definitiva assegnazione dei piccoli appezzamenti di terra ai contadini.

Tra la spazialità orizzontale del giardino e l’allineata geometria prospettica dei filari interminabili delle viti, davanti alla zona di accesso alla vasta sala destinata alle degustazioni, scopriamo con sorpresa una piscina che senza intrusione si insinua tra le siepi e le piante mediterranee, quasi come una sorgente marina che, scaturita naturalmente dal suolo arenario, si guadagni il proprio spazio fluido all’interno dei solidi spazi erbosi del giardino, senza scalfirne la linearità o alterarne l’atmosfera.

Una visione veramente magnifica!

Questa azienda si trova nella vasta area piana, tra Alghero e il Monte Doglia, una collina boscata che appare alle spalle dei lunghi filari di vite di proprietà aziendale, e si situa all’interno del parco naturale di Porto Conte ricoperto dalla vegetazione mediterranea e popolato da animali selvatici come lepri, daini e cinghiali.

In realtà, tutta l’area tra Fertilia e Santa Maria La Palma, in passato era una immensa palude.

Un ecosistema completamente azzerato dalle bonifiche che come scopo avevano quello di rendere l’area vivibile, sottraendola al dominio della temuta zanzara anofele della malaria, per conquistarla all’agricoltura.

Dunque, durante il periodo fascista negli anni ’20 e ’30 quest’area venne bonificata e divisa in piccoli fondi agricoli successivamente assegnati ai contadini locali e ad altri provenienti da altre regioni d’Italia, come il Veneto e l’Emilia Romagna.

Ogni appezzamento poteva disporre di una casa colonica per la residenza della famiglia e la stalla per il ricovero degli animali..

Venti anni fa, la famiglia d’Ittiri-Delitala ha comprato e unificato due appezzamenti adiacenti, con l’intento di restaurare la struttura colonica originaria e creare un agriturismo. Dalla fusione dell’originaria struttura utilizzata in parte, dalla famiglia colonica, come abitazione e in parte come stalla, è stata ricavata un’unica ampia sala dove gli ospiti vengono accolti per degustare i prodotti dell’azienda, come il vino “Cagnulari” e l’ olio extravergine d’oliva.

I proprietari hanno anche dato inizio all’attività agricola, destinando una parte dei 18 ettari di estensione coltivabile alla coltura della vite e l’altra alla coltura dell’olivo.

La viticoltura, che prendeva avvio con l’impianto di vitigni di Merlot e di Cabernet, è stata piano piano integrata dalla introduzione del vitigno del “Cagnulari”, un antico vitigno autoctono a bacca rossa che si ritiene originariamente immesso durante la dominazione spagnola, ma riscoperto, rivalutato e reintrodotto, sopratutto nelle zone di Usini e di Alghero, in questi ultimi decenni. Infatti la sua diffusione è limitata a questo areale molto ristretto della Sardegna nord occidentale dove esprime le sue migliori caratteristiche.

Non trova invece condizioni ideali per la sua crescita in altre zone della Sardegna o d’Italia (fatta eccezione per la Puglia). Infatti, è una pianta particolarmente delicata. Un vitigno quindi, non facile da coltivare, che richiede particolari tecniche colturali.

Il suo habitat ideale è rappresentato dal caratteristico suolo retromarino di tipo sciolto, misto arenario e di origine alluvionale, cresce insieme a delle erbe selvatiche e deve essere trattata con estrema cura. Le due fasi della vendemmia e della potatura vengono effettuate con tecniche manuali. Il Cagnulari è un vitigno unico e ha dei profumi selvatici.

Qui si coltiva anche il Vermentino, un vitigno endemico di Alghero che oggi è diffuso in molte altre parti d’Italia.

Alcuni anni dopo l’impianto della vigna, la famiglia ha intrapreso anche l’impianto dell’oliveto, introducendo ancora specie tipiche come la ”Bosana”, il più comune olivo in Sardegna, la Carolea, un olivo dalla Calabria e la Nocellara che viene dalla Sicilia. Le olive vengono trasformate in olio extra vergine e destinate alla conservazione, come da tradizione locale, in salamoia.

L’azienda ha una filosofia che privilegia la qualità elevata ricavabile più facilmente dalla limitata quantità del prodotto. La stessa filosofia anima l’alta qualità della ospitalità rivolta a quanti amano assaporare i gusti ed i profumi dei prodotti tipici di questa terra.

I loro prodotti vengono venduti direttamente presso la struttura e ai ristoranti locali.

Si esportano anche limitati quantitativi ad alcuni clienti in Italia e all’estero.

Visite alle aziende e redazione degli articoli realizzati in collaborazione con la scuola Terramare.

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