Azienda Agricola Paolo Pinna

by admin on 25/03/2010

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Siamo arrivati intorno alle 13 al puntovendita dell’Azienda Agricola Paolo Pinna (il titolare dell’agrumeto), e qui lo abbiamo incontrato mentre salutava alcuni dei suoi clienti.

Stavano ancora presentando il nostro progetto di fotografare e di descrivere il suo agrumento, mentre lui cominciava a riempire una busta di arancie. Subito dopo, mentre ci spiegava che saremmo dovuti ritornare nel pomeriggio, allo stesso tempo, con un gesto spontaneo accompagnato da un sorriso ci ha consegnato la busta con il suo contenuto: arancie grandissime; questi deliziosi e succosi agrumi….un vero regalo!

Nel pomeriggio abbiamo incontrato il padre di Paolo che mostrandoci il suo arancieto e ci ha anche raccontato la storia di questa piantagione…..
Nel territorio di Milis la coltura degli agrumi è stata introdotta dai monaci camaldolesi accanto alla coltura della vita. La famiglia Pinna ha lavorato nell’ agrumeto precedentemente impiantato (probabilmente esisteva già nel 1700) di proprietà dall’originario proprietario che lo gestiva già dagli inizi del 1800. Il primo lavoro di preparazione del terreno per impiantare un nuovo agrumeto è stato effettuato dalla famiglia alcuni decenni fa. Infatti, è stato necessario espiantare le vecchie piante, quindi, ripulire il terreno, scavarlo, livellarlo, e dotarlo di un impianto di irrigazione cosidetto “a baffo”. Attualmente, l’agrumeto ha un estensione di circa 22 ettari e ha bisogno di essere irrigato sopratutto nel periodo tra maggio e settembre/ottobre, dipende dal grado di aridità del suolo. Siccome l’agrume è una pianta molto sensibile al freddo è necessario proteggerla dai venti provenienti da nord. In questa zona si ricorre a quel sistema di protezione naturale che è il frangivento. Infatti, l’agrumeto della famiglia Pinna è completamente circondato da una fitta barriera di piante secolari di alloro. L’alloro, come ci racconta il signor Pinna, ha un fitto fogliame sempreverde e un apparato radicale che non si estende eccessivamente, presenta il vantaggio di proteggere anche le pianti più giovani, in tutti i periodi dell’anno, e oltretutto non sottrae gli elementi nutrtivi del terreno che sono necessari alla coltura.

Mentre ci spiegava le differenze tra i diversi tipi di aranci presenti nella piantagione (Arrance Washington New, Townson, Novelline, etc.), ci illustrava anche i diversi trattamenti necessari al terreno. Il sistema di coltivazione della piantagione è semi-biologico: oltre ad usare un concime complesso, per arricchire ulteriormente il suolo, si pratica anche l’inerbimento, cioè quando le erbe spontanee sono abbastanza sviluppate vengono recise con un rullo meccanico che emulsionando l’erba e i rami della potatura che vengono lasciati al suolo insieme alla terra, si effettua un’operazione che darà origine a un potente integratore naturale. Così, si restituisce al suolo tutto ciò che le piante hanno precedentemente sottratto per il loro nutrimento. Per diffendere le piante da un terribile parassita, la cocciniglia, si introducono degli insetti alati simili alle coccinelle che, oltre a nutrirsi di cocciniglia, depongono le loro uova alla base del fusto su cui si insediano i parassiti.

Fermandoci vicino ad un albero in fase di germinazione, abbiamo potuto vedere la differenza tra le gemme fruttifere che all’interno delle foglie novelle racchiudono il fiore in bocciolo, dalle gemme infruttifere rappresentate da boccioli isolati e privi di foglie. Il nostro giro nell’Eden si conclude con un assaggio dei vari mandarini passando dal gusto delizioso della “Vana del Pirene” a quello del “Tardivo di Ciaculli”. Mentre tentevamo di capire la differenza di gusto tra l’una e altra specie, si siamo ritrovati colme di gustosi agrumi di varie specie.

Non possiamo fare altro che ringraziare e salutare il signor Pinna accetando il suo dono come una ulteriore forma di saluto, espressione della coltura delle ospitalità.

Visite alle aziende e redazione degli articoli realizzati in collaborazione con la scuola Terramare.

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