L’azienda si trova nell’estremo lembo della Sardegna nord occidentale, nel territorio compreso tra Porto Torres e Stintino, di fronte all’isola dell’Asinara. Un territorio battuto da tutti i venti, dove la vegetazione è molto bassa e il territorio è quasi interamente coperto dalla gariga e dalla steppa mediterranea. Solo negli avvallamenti, dove si raccoglie l’acqua piovana, si sviluppa la macchia mediterranea più alta.
Arriviamo all’agriturismo intorno alle 12 e vediamo questo minusculo villaggio formato da una decina di piccole casette a piano terra, una affiancata all’altra e disposte a semicerchio, come abbracciate l’una a l’altra, contro un cielo terso, azzurro, carico di profumo di mare e di salsedine misto agli aromi della macchia mediterranea.
Poco lontano, dietro le casette, il mare blu e la spiaggia bianca di Stintino. Si troviamo in una località scarsamente piovosa ed in generale abbastanza arida. Quindi, non è possibile usare i concimi perché i lunghi periodi di siccità e le alte temperature produrrebbero l’essicazione dei terreni concimati con un’ ulteriore inaridimento del suolo. Ciò significa che solo una coltivazione biologica può essere applicata in quest’area.
Mario Stacca ha deciso di continuare il lavoro dei suoi antenati, che hanno coltivato questo terreno e hanno allevato le mucche da più di 150 anni.
L’ appezzamento di terreno originario è stato più volte ingrandito fino ad comprendere una estensione di 80 ettari. Le varie parti della sua proprietà’ sono situate in varie parti questa regione, quindi, per raggiungere i diversi appezzamenti è necessario l’uso di un mezzo di trasporto.
Alcuni di questi appezzamenti sono destinati alla coltivazione dei cereali (grano, orzo e avena), che in parte costituiscono l’alimentazione delle mucche e in parte vengono commercializzati.
Per preparare il terreno alla semina e alla successiva fase di sviluppo dei cereali, alla base del sistema di coltivazione biologico c’è la rotazione agraria, che consiste nell’alternare le colture a intervalli di tempo regolari (2 o più anni). Alla fine del ciclo vitale delle piante leguminose che si alternano ai cereali, si pratica il sovescio che consiste nel rovesciare il terreno e poi lasciarlo riposare per il periodo di tempo necessario affinché le piante estirpate e lasciate a macerare, rilascino al suolo gli elementi di arricchimento (azoto, potassio etc…). Dopo si procede alla semina della nuova coltura.
Mario possiede anche un allevamento di vacche da carne Charolaise che si nutrono di erba spontanea e non solamente di questa, infatti, periodicamente, sopratutto quando le piantine dei cereali raggiungono uno sviluppo intermedio, le vacche vengono introdotte nei campi coltivati dove si alimentano con i cereali freschi e allo stesso tempo rilasciando i loro escrementi al suolo contribuiscono alla sua fertilizzazione.
Questo giovane imprenditore ha anche l’aspirazione a integrare l’attività agricola e agrituristica con la realizzazione di un centro di produzione di energia pulita attraverso l’installazione di pannelli solari che assicuri l’autosufficienza del piccolo agglomerato.
Inoltre, è nei suoi piani, l’idea di dotare il territorio di un servizio di trasporto con autobus elettrici, onde impedire il degrado dell’ambiente provocato dal passaggio di macchine che soprattutto l’estate si intensifica, dato che a soli 500 metri dalla sua azienda c’è una delle più belle spiagge di quel tratto costiero.
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